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Premio Internazionale Cavallino d’oro 2015 - XVIII Edizione - Premio per il settore giornalismo

di Nicole Valdez

Consegnando il 27 novembre scorso, il premio internazionale CAVALLINO D’ORO 2015, per il settore giornalismo al Dott. Guerrino Iacopini, è stato premiato il Giornalismo "Ribelle", quello meno amato dagli editori, dai politici, dal mondo della finanza e delle banche, da un certo tipo di magistratura, dai disonesti, dai prepotenti, da chi campa sulle sciagure degli altri, da chi sfrutta il prossimo, da chi distrugge i sogni ed il futuro della gente. 

Guerrino, da sempre ha scelto lo scontro giornalistico contro i poteri forti, la frenesia del guadagno veloce e facile, della ricchezza smisurata, del profitto come motore del mondo e come conquista di ogni potere, l’attribuire ai soldi un potere sacrale fuori da ogni logica e razionalità.
Ogni volta che si legge un suo articolo, chi lo conosce sa che alla fine lui sta sempre dalla parte dei più deboli, dei perdenti, dei senza diritti, di chi soffre per qualsiasi motivo, di chi in questa società non esiste, di chi si ammazza di lavoro e non arriva alla fine del mese, dei ceti più umili, con chi subisce ingiustizie, con tutti quelli insomma che faticano a vivere su questa terra. 
In ogni suo articolo, al centro di tutte le cose c’è sempre l’uomo, che cerca di fuggire dal mondo della finanza per tornare a una sana economia che alla base abbia principi morali ed etici che lo spingano verso una consapevole solidarietà con ogni essere vivente del pianeta per compiere un salto epocale che possa garantire un futuro migliore alle generazioni a venire.
Generazioni che non possono fare a meno di una giustizia terrena che garantisca un minimo di sopravvivenza ad ogni persona di questo mondo. 
Una volta gli chiesi due cose: 
La prima- cos’è il giornalismo oggi? 
E Guerrino Rispose: Il giornalismo oggi è solamente due cose, 
una è quella che piace agli editori,
agli amici degli editori, ai politici collegati con quegli editori e a chi da i soldi agli editori, che scrive quello che vogliono loro; 
l’altra è il giornalismo che non piace agli editori,
il giornalismo che il giornalista sa di dover pagare a caro prezzo, il giornalismo che va contro i poteri forti, insomma il giornalismo “Ribelle” che faccio io, quello che ho descritto in Dio Denaro, Capitalismo oggi, Caos, Fuga dalla miseria, Il Popolo che non c’è, Il Potere, la Diseguaglianza fa male e in molti altri articoli. 
La seconda domanda che ho fatto a Guerrino è stata: 
invece, secondo te quanti tipi di giornalisti esistono? 
Anche qui la sua risposta è stata due 
Il primo è un giornalista che usa la testa, quindi razionale
che usa questa sua razionalità nel modo migliore che vuole l’editore; 
Il secondo è un giornalista che usa il cuore, quindi scrive le emozioni
che ovviamente non piacciono all’editore e non c’è bisogno di dire a quale dei due tipi io appartenga. 
Scrivere per me, non significa profitto, scrivere è una necessità della quale non riesco a farne a meno, è un bisogno profondo che fa emergere i miei stati d’animo, i miei sentimenti, le mie emozioni, così come sono realmente e sono loro a influenzare la mia penna e non i ragionamenti. 
Mentre parliamo dalla manica sinistra della sua camicia escono alcune lettere di un tatuaggio, gli chiedo se è possibile vederlo, certo mi dice lui, e tirando su la manica esce la scritta “RIBELLE SEMPRE”…
Ecco, questo è il giornalista che piace a me e soprattutto alla gente!

Nicole Valdez (giornalista U.S.A.)


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