Il Potere
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Il Potere
Un male della politica
– diGuerrino Iacopini–
Pubblicato su Profili Italia anno III numero 1, gennaio/febbraio 2010
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Giulio Andreotti era solito ripetere che “il Potere logora… ma è meglio non perderlo”. Questa frase col tempo è diventata il credo di gran parte dei deputati e senatori della Repubblica. Chi varca i Palazzi del Potere per la prima volta, ne rimane subito contagiato e il primo pensiero che passa per la mente è che pur di restarci si è disposti a tutto. Peggio di qualsiasi altra droga, il potere ha un bisogno continuo di crescere, e per farlo si serve di uomini la cui unica ambizione è quella di arrivare sempre più su, fino alla vetta del dominio. Più si sale e più si diventa cinici, indifferenti ad ogni accadimento, estranei ai principi che hanno portato sino a lì. Cancellati cuore, affetti, etica e morale, si pensa solo alle opportunità che possono far salire un altro gradino nella lunga scalinata della supremazia. Durante l’arrampicata ci si dimentica di tutto e di tutti, ci si distacca persino dal proprio elettorato e dagli ideali in cui si credeva. Spesso si cambia barricata e non è più scandaloso fare alleanze con i nemici di ieri. Questo accade in tutti i partiti: destra, sinistra e centro, che ormai sono la stessa cosa. La realtà è che i politici sono tutti insieme di là e il popolo tutto di qua. Popolo e Potere, questo è il binomio che caratterizza il nostro presente e il nostro futuro, dove il popolo conta sempre di meno e il potere sempre di più. Per esso, politici più falsi di Giuda hanno ripudiato al centro Cristo e famiglia, a sinistra operai, sindacato e un secolo di conquiste sociali, a destra, con molta nonchalance, se stessi. Un potere che vuol rifilare una ragion di stato ricca di etica e morale, valida per le masse ma non per i governanti, che presi invece da una politica di interessi, se ne infischiano della crescita civile e sociale del Paese. Se fosse vero che le Nazioni, come gli uomini, hanno il loro destino, quello che si vede all'orizzonte è il peggior fato della nostra storia repubblicana. Scandali, droga e depravazioni da una parte e fatica a campare dall'altra, un’ipocrisia politica che non lascia intravedere nessuna alternativa. Due milioni di posti di lavoro persi, malavita dilagante, giustizia inesistente, famiglie soffocate dalle rate, anziani sempre più poveri, giovani senza futuro...e poi ci si domanda perché la gente non va più a votare. Siamo disgustati da questo potere, ecco il perché!
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