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Gli Italiani e il turismo sessuale

Gli Italiani e il turismo sessuale

Disamina di un fenomeno aberrante

 

di Guerrino Iacopini -


Pubblicato su Profili Italia anno I  numero 4, ottobre 2008

(clicca qui per leggere questo articolo nella versione editoriale)

Sono più di ottantamila - primato in Europa - gli Italiani che praticano annualmente la spregevole attività chiamata “turismo sessuale”. Questi bravi mariti ed eccellenti padri di famiglia fanno viaggi all’estero, con destinazione Paesi dove è facile ottenere prestazioni sessuali da giovanissime prostitute o addirittura da bambini, senza avere problema alcuno, neanche con la loro coscienza. Per loro, però, la legge italiana prevede il carcere da 6 a 12 anni e una multa da 15.000 a 154.000 euro, nonostante ciò il fenomeno è in continua crescita. In questi luoghi, quasi sempre, sono le stesse famiglie a vendere i minori da avviare al turpe commercio e la causa principale è spesso l’estrema povertà. Se lo scambio è merce pregiata contro miseria, la vendita dell’oggetto desiderato da altri è certa. Ad organizzare viaggi “sesso incluso” sono touroperator senza scrupoli, specializzati a far girare questi nostri connazionali  nei bordelli di mezzo mondo: dal Brasile a Cuba, dalla Thailandia al Kenya, dal Nepal all’India, dalla Cina ai Paesi dell’Est europeo. I risultati di una ricerca, condotta dall’Università di Parma - in collaborazione con quella di Modena, Reggio Emilia e Lugano, finanziata dalla Fondazione Mondadori e coordinata da Ecpat Italia - nel corso della “Conferenza europea per la protezione dei minori dallo sfruttamento sessuale del turismo”, hanno evidenziato che il maschio italiano che pratica questo tipo di attività turistica ha un’età compresa tra i 20 e i 50 anni ed appartiene a tutti i tipi di classi sociali, solo il 2%  sono dei veri pedofili, mentre gli altri sono solo degenerati. Di solito queste agenzie di viaggio e i clienti si trovano su internet; l’informazione e i servizi offerti (costo aereo, albergo, foto e filmati di giovani ragazze, prenotazioni “all inclusive” ecc.) sono forniti agli utilizzatori tramite il World Wide Web e per questo motivo, il “cliente” si sente più sicuro di farla franca davanti alla legge. Infatti, su circa 2 milioni di minori sfruttati sessualmente nel mondo, per un giro d’affari di oltre 5 miliardi di dollari l’anno, è ancora esiguo il numero di coloro che sono perseguiti dalla legge. La crescita di questo fenomeno va ricercata nel fatto che il “cliente” è convinto che non sarà arrestato. Oltre al turismo sessuale sui minori, dove con 10 o al massimo 20 euro è concesso compiere qualsiasi schifezza su di loro, esiste anche un turismo sessuale con prostitute maggiorenni che durante i soggiorni in quei luoghi, provvedono ai piaceri carnali del “facoltoso” turista, magari nell’intervallo tra le visite di un monumento o di un altro. A questi piaceri lascivi non si sottraggono neanche le nostre connazionali che, annoiate e stressate dalla monotonia quotidiana e sempre più insoddisfatte di tutto, cercano sesso con i superdotati del luogo: sempre più italiane, infatti, anche loro in migliaia, annualmente scelgono posti dove è risaputo che aitanti giovani sono lì ad aspettarle per saziare i loro istinti sessuali, per pochi soldi, a volte per un paio di jeans o solo per un pranzo al ristorante. Da un po’ di anni c’è un boom di presenze di donne italiane tra i 25 e i 40 anni in Giamaica, Cuba e in altri “resort” della Repubblica Dominicana, oltre a Capo Verde, Santo Domingo, Kenya, Marocco, Gambia e Senegal. Le nostre ladies sono per lo più single o divorziate, ma sempre più spesso anche fi danzate e spose infedeli che insieme a qualche amica, grazie soprattutto ai voli low cost che consentono di raggiungere facilmente e a basso costo mete esotiche dove l’offerta di giovani accompagnatori è altissima, decidono di passare una settimana in albergo cinque stelle, in compagnia di ventenni con fisici attraenti, per fare sesso sfrenato spensieratamente, magari dopo una serata in discoteca e dopo aver fatto il pieno di musica, alcol e droghe varie. I nostri bravi connazionali giustifi cano il costo del sesso comprato in vacanza, come un aiuto economico per il futuro dei giovani che li hanno soddisfatti e dell’economia locale. Tutto questo ci deve far capire in che contesto stiamo vivendo: la morale e molti valori vengono da noi volutamente ignorati per poter compiere ogni tipo di azione, di conseguenza non ci si pone più il problema se i comportamenti che stiamo mettendo in atto siano buoni, giusti, o moralmente leciti. Questo sconvolge i limiti entro cui la libertà umana si può estendere, a grave svantaggio della libertà altrui, specialmente quella più debole e povera. Da vecchio sessantottino, in nome di una trasformazione radicale della società, per la conquista della libertà e di un futuro possibile per ogni individuo, ho lottato con convinzione insieme a tantissimi miei coetanei e per questi ideali ho visto vacillare governi e sistemi politici di mezzo mondo. Non so se il “movimento” abbia portato ad un mondo “utopicamente” migliore, oppure al contrario, abbia spaccato e distrutto la moralità e la stabilità politica mondiale. So solo che parte di quei miei coetanei che hanno combattuto con me, oggi sono quelli che per 10 euro comprano il futuro di sventurati giovani dall’altra parte del globo.

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