Le metastasi del capitalismo
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- Creato Martedì, 04 Ottobre 2016 17:02
- Scritto da Guerrino Iacopini
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di Guerrino Iacopini
Quando uno solo dei dieci uomini più ricchi del pianeta può trasformare la propria ricchezza in potere politico, diventa semplice per lui falsare l’economia di mercato e la democrazia di un’intera nazione.
Pochi ricordano come uno solo di quei dieci miliardari, cioè il finanziare americano George Soros, ventiquattro anni fa con il suo fondo Quantum, trascinò la lira e la nostra economia a un passo dal baratro. L'attacco speculativo contro la lira di Soros nel 1992 (con la vendita di lire allo scoperto comprando dollari) costrinse la Banca d'Italia a vendere quarantotto miliardi di dollari di riserve per sostenere il cambio, portando a una svalutazione della nostra moneta del 30% e all'estromissione della lira dal sistema monetario europeo. Per rientrare nello Sme, il governo italiano fu obbligato a una delle più pesanti manovre finanziarie della sua storia, costata circa novantatremila miliardi di lire, aprendo la strada al debito e alla privatizzazione con la relativa svendita d’industrie e monopoli del settore pubblico al capitale privato. Queste speculazioni sulle monete dei vari Stati sono solo cellule maligne del capitalismo malato che si staccano dal tumore originario che è il potere dell’egemonia degli USA nel mondo. Questo predominio planetario, gli americani stanno cercando di realizzarlo attraverso l’ideologia della globalizzazione e del Nuovo ordine mondiale, dove le attività economiche sono usate per sovvertire gli ordinamenti politici delle altre nazioni grazie alla collusione dei governanti e all’impoverimento provocato forzatamente dagli speculatori finanziari, i quali in un secondo momento potranno acquisire i beni più preziosi delle popolazioni che loro stessi hanno rovinato, grazie agli utili realizzati dalle speculazioni da loro costruite. Chi giornalmente segue con attenzione cosa accade a casa propria e nel resto del mondo, non può fare a meno di notare che lo strapotere delle grandi corporation sta producendo in ogni luogo gravissimi problemi per i cittadini, i lavoratori e i consumatori. Fiumi di soldi pubblici vengono utilizzati dai governi per il salvataggio delle banche mentre in ogni parte del mondo la disuguaglianza aumenta, il welfare è tagliato, i diritti dei lavoratori ridotti in frantumi. Questa è l’Europa e l’Italia dei burocrati, dei tecnici, dei corrotti e dei farabutti voluta dagli USA. E’ giunta l’ora di riformare il sistema economico per limitare gli effetti negativi che produce sul lavoro e sul sistema sociale. Il capitalismo non può manifestarsi come strategia per sottomettere intere popolazioni o come potere della ricchezza privata sulla vita dei cittadini, ma deve reggersi su regole, etica e principi che aiutino il genere umano, anziché danneggiarlo, come avviene invece quando le ricchezze si concentrano solo in pochi, anziché essere distribuite tra molti. Questo male si può sconfiggere solo smettendo di lamentarsi e ribellandosi al sistema riempiendo finalmente le piazze, prima che questo male ci uccida.
* Immagini tratte dalla rivista Whistle Blower - anno 19 n. 12 - dicembre 2010
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